Gruppo Associazione Down Torino

novembre 22, 2010

Tutte le fotografie presenti nel portoflio sono state scattate dai ragazzi dell’associazione Down durante le lezioni.

Io mi chiamo Fabio Sirna, sono un fotografo a Torino, ed ho solo cercato di trasmettere la mia passione.


Cos’è la Fotografia per i ragazzi dell’Associazione Down di Torino?

L’ho chiesto alla fine del corso, curioso di sapere cosa ero riuscito a trasmettere ai ragazzi in questi 6 incontri in cui abbiamo parlato di  fotografia.

Per Lorenzo è un’immagine. Dentro ci vede le montagne. Quelle montagne che si vedono in una giornata di sole dalle strade di Torino. A Sara la fotografia ricorda i fumetti. Ogni tanto sospira e mi interrompe per ricordarmi che l’Amore è una cosa davvero importante.

Cristian mi dice che la Fotografia è il colore grigio: una via di mezzo tra il bianco e il nero.

A Jessie la Fotografia ricorda sono i suoi peluches. Luca impugna la mia macchina fotografica e mi fa notare con soddisfazione: “ho imparato a mettere a fuoco!”.

Gaetano ha una compatta a pellicola, e la usa per fotografare le cose che gli piacciono: il suo compleanno per esempio. Matteo ha imparato ad usare il flash e Flavio a zoomare. Riccardo invece, a fare le foto a scuola.

Le persone con cui ho lavorato sono giovani dai 18 ai 30 anni con sindorme di Down.

Ho impostato il corso in maniera semplice. Mi piace fare ritratti e il reportage ed ho seguito la mia passione per cercare di trasmetterla ai ragazzi. Abbiamo anche letto le immagini dei quotidiani e dei libri. Abbiamo alternato teoria alla pratica. I ragazzi utilizzavano la mia attrezzatura: dalla reflex alla compatta digitale all’iPhone. Gli scatti sono stati realizzati tutti all’interno della sede dell’associazione. Di volta in volta provavano a mettere in pratica le cose che trattavamo all’inizio della lezione.

Se mi chiedessero come è stato l’esito del corso…dalla quantità di abbracci e baci ricevuti mi viene da dire “bene” :) Credo che al di là del progetto si siano davvero divertiti.

Dalla seconda lezione in poi c’era chi arriva in aula con il telefonino, o con il cd di fotografie o l’album di famiglia. Guardavamo insieme i loro lavori e provavamo a leggerli insieme.

Abbiamo condiviso la mia attrezzatura – una reflex – ma ognuno utilizzava quello che possedeva: cellulare, compatta analogica o reflex.

In generale non saprei come misurare la mia creatività, figuriamoci la loro :) ma quello che posso dire con certezza è che stare con loro ha influito sul mio modo di vedere le cose. Una persona con la sindrome di Down non ha filtri o pregiudizi e nemmeno preconcetti. I loro ritratti sono puri ed essenziali. Tra le foto c’è un mio ritratto. Non so chi di loro l’ha scattato.

Faccio la linguaccia e posso dirti che in quel momento ero davvero felice.
Fabio Sirna